lunedì 14 luglio 2014

Eccezionale il protocollo e-Glu 2.0 del Dipartimento per la Funzione Pubblica.


Se la misura dell’usabilità avesse una unità di misura questa non potrebbe che essere il protocollo e-Glu2.0 del Dipartimento della Funzione Pubblica. Precisamente Glu vuol significare Gruppo di Lavoro per l’Usabilità. Un gruppo di lavoro Formez, al top, per una impresa on the governance’s top
La nostra ormai è una società complessa e si avvia ad esserlo sempre più. Capire in che misura provvedimenti ed azioni, del pubblico e del privato, possano essere efficaci per gestire la poliedricità della cittadinanza del mondo, diventa veramente un rebus per Archimede. Quante soggettività, parcellizzazioni, specificità, particolarità, rendono difficile, a volte quasi impossibile, riungere ad una sintesi compiuta e soddisfacente.
Ci è riuscito il gruppo di lavoro del Dipartimento per la Funzione pubblica studiando un protocollo adatto a misurare l’efficienza della pubblica amministrazione nel momento in cui si interfaccia con il cittadino, di qualunque età, genere e condizione economica. Basso costo per la Pubblica Amministrazione e per il cittadino-utente, attraverso una verifica digitale delle procedure messe in atto e del gradimento ed utilità del lavoro svolto. Il protocollo è scaricabile dal sito on line della Funzione Pubblica www.funzionepubblica.gov.it ma è soprattutto rivolto ai redattori dei siti web e loro collaboratori ed insertori di contenuti informazionali.
E’ una casistica molto semplice di modalità statistiche per formulare task e criteri di analisi al fine di rilevare quanto un sito è usabile, accessibile e gradito. E’ una innovazione tecnica me che coinvolge tutta l’utenza in quanto, centrale è la valutazione del cittadino che accede al sito e quindi è basato più sull’accountability e generazione di valore, nonché risposta dell’utenza, che sull’analisi deduttiva. Anzi scientificamente diciamo che è una statistica induttiva.
Il punto focale che mi interessa sottolineare innanzitutto è che il gruppo di lavoro è fenomenale. Ho avuto la fortuna di conoscerli tutti personalmente e ne sono rimasta entusiasta.
Sono tutte persone competenti e disponibili e mi è piaciuta molto questa cosa. Ne viene fuori una serie di selfie che fissano il tempo del cambiamento. I selfie con gli ideatori e sviluppatori della trasparenza amministrativa sono l’idea materializzata di uno Stato vicino al cittadino e sorridente verso il suo fruitore - sia esso interno che esterno all’amministrazione - interessato a comprendere e le esigenze e problematicità.
Ciò vuol dire capire cosa desidera la cittadinanza ma anche cosa desiderano coloro che lavorano per rendere visibile la “cultura dell’incontro”.
Dunque il selfie che viene fuori è una idea di formazione ed informazione multilivello, di una relazione governanti-governati che si avvia sempre più verso la trasparenza, l’equilibrio e la serenità.